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Crisi degli alloggi in città…
Febbraio 28, 2008 on 12:47 am | In Personali, Natura | 1 Comment…e non solo per gli umani!
Spero che altri, come me, abbiano l’abitudine di guardare il cielo anche di giorno (nel cielo, oltre le stelle da guardare di notte, ci sono tante altre cose degne di nota).
In questo periodo capita di assistere a uno spettacolo incredibile, e gli attori sono gli storni, uccelletti dalle abitudini particolari. Lo spettacolo più bello è il loro volare in grandi stormi, composti da mumerosissimi individui, con movimenti degni della sincronia con cui si muovono le frecce tricolori; anzi essi volano così vicini gli uni agli altri da sembrare branchi di pesci nel mare. Lo fanno per difendersi dall’attacco dei rapaci, ma ho assistito anche alla fuga precipitosa di qualche gabbiano che inavvertitamente è finito in mezzo allo stormo.
Lo stormo traccia nel cielo ombre di nastri svolazzanti per calarsi alla fine di colpo sugli alberi scelti come dormitorio. La collocazione sui rami a volte risulta così laboriosa da costringerli ad aspettareil loro turno sulle antenne delle case. Se ne stanno per qualche minuto sostando fitti fitti, e poi tutti insieme volano via e vanno a dormire.
Eccoli occupare l’antenna da radioamatore dell’amico Franco e le antenne televisive vicine.
Tutte le notizie sullo storno da Wikipedia
- Sturnus vulgaris su Avibase, database degli uccelli nel mondo
Video sullo storno on the Internet Bird Collection Verso dello storno
Cos’erano le lattughe…
Febbraio 19, 2008 on 12:29 am | In Personali, Cucina, Libri | No CommentsIn occasione del Carnevale, come il solito faccio il dolce che si fa dalle mie parti: le lattughe.
Questa è la ricetta che io uso.
Mettete sulla spianatoia 250g o multipli di farina bianca, 25g di strutto o burro, un uovo e un tuorlo, un cucchiaio o più di zucchero, vino bianco e un pizzico di sale. Aggiungete un cucchiaino di lievito per dolci. Aroma di buccia di limone grattugiato. Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto della consistenza quasi come quello delle tagliatelle. Stendetelo in sfoglia non troppo sottile. Tagliate a rombi irregolari con la rotella e praticate qualche taglio qua e là sempre con la rotella. Friggete in abbondante olio di semi, una o max 2 per volta. Tuffatele nell’olio bollente, giratele appena e toglietele appoggiandole su carta da cucina. Spolverizzate di zucchero a velo. (Io preferisco macinare lo zucchero nel frullatore in modo che sia più cristallino di quello in commercio). Io le gradisco piuttosto brune.
Eccole:
Ogni anno, quando a carnevale mi accingo a preparare il dolce tipico del mio paese di origine ricordo e rileggo uno dei libri che ho posto nell’elenco dei miei “libri del cuore”.
UN MATRIMONIO MANTOVANO - di Giovanni Nuvoletti - editore Longanesi
Ogni anno, quando a carnevale mi accingo a preparare il dolce tipico del mio paese di origine ricordo e rileggo uno dei libri che ho posto nell’elenco dei miei “libri del cuore”. - di Giovanni Nuvoletti - editore Longanesi….
Le giornate grasse del Carnoval si annunciavano con un profumo casalingo, diffuso per la contrada, i magri vicoli e i viottoli dei campi. Ne odoravano le frazioni e le corti dagli antichi nomi georgici, Nos grosa, Pomèra, La Piopa, e il grosso sottoborgo, rivale riottoso battezzato da quelli del centro, paés ad ranér. Come tutte le donne delle case meno meschine, anche la giovane Felicita, eroina del nostro racconto, stava collaborando alla diffusione del grato profumo su cui correvano le prime letizie delle Feste. Si trattava della confezione delle ofelle o lattughe (o galani o cenci o chiacchiere o crostoli, variando i vernacoli, e restando invariate le rustiche leccornie). Nelle festività passavano da una casa all’altra, reciproco omaggio di buon vicinato, mutuo riconoscimento di antichi vincoli, cauta manovra per intavolare un negozio, timido cenno a nuovi rapporti tra le famiglie. [..] In gran cestelli di vimini accuratamente ricoperti di veli quasi candidi, col profumo della vaniglia, le ofelle trasvolavano di casa in casa portando col nome il corredo delle bagole, delle notizie, dei pettegolezzi…
Il romanzo è un delizioso ritratto della campagna mantovana, non lontana dal paese in cui sono nata e cresciuta: una frazioncina (Tagliata) di un paese sulle rive del Po, Luzzara.
Telai d’altri tempi …per Aldo
Febbraio 2, 2008 on 12:21 am | In I miei lavori | Comments OffUn paio di giorni fa ho ricevuto una richiesta (in un commento su come fare le frange di uno scialle) riguardante la ricerca di un telaio “che usavano i soldati per passare il tempo”.
Ho chiesto a una Mailing List riservata al ricamo informazioni e ne ho ricevuto alcune risposte che riporto in questo articolo:
Stefania: Io mi ricordo che usavano dei telai di legno con i chiodi lungo il perimetro. La lana veniva avvolta sui chiodi, da un lato all’altro, sia in una direzione che in quella perpendicolare, poi si annodavano negli incroci. Mio padre aveva fatto una copertina da culla bianca e rosa in questo modo. Non so dirti con esattezza come venisse fatta
l’annodatura.
Elena: sicuramente si trattava di telai con tanti chiodini piantati sui lati..In America sono ancora piuttosto diffusi e si trovano facilmente in vendita sia on-line che su Ebay (cerca nomi tipo “loomette” o “weavette” o “weave-it”. anche se cerchi semplicemente “weaving
loom”, tra tutti i vari telai ne vedrai sicuramente qualcuno di questo tipo). C’e’ anche un sito con unsacco di informazioni e di documenti scaricabiligratuitamente (manuali di istruzioni, schemi per oggetti da realizzare con questi telai), e cioe’ http://www.eloomanation.com/.
Ecco il telaio (dal sito http://www.cu-needleworks.com/Products/weaving_spinning.htm).
Nell’occasione mi sono ricordata di certi centrini costituiti da una serie fitta di ponpon, che credo facessero i soldati (era un ricordo vago), ma anche di questo ricevo notizia.
Elena:
…un tipo leggermente diverso di telaio, e cioe’ quello esagonale che viene chiamato anche “love and money” …. Questo telaio ha forma esagonale (o esagono regolare, oppure anche allungato in un senso) e quindi i fili non si incrociano verticalmente, ma sei per volta…E in effetti ho visto delle istruzioni dove si ricavano oggetti costituiti da una serie di ponpon tutti attaccati. Io ho delle istruzioni per fare un centro con questo telaio ma non a ponpon (si legano tutti i fili a tutti gli incroci, ma poi non si tagliano…Invece per i ponpon si tagliano tutti i fili tranne ovviamente qualcuno che tiene insieme il centrino) …
Il telaio si puo’ trovare su ebay americana (piu’ raramente quella inglese, cercando “hexagonal loom” oppure “love and money loom”).
dal sito
http://www.assii.net/LOVE-and-MONEY-Hexagon,i180205200658,c57741.html
Grazie alle esperte della ML Soloricamo…