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Meta:
TRUCCHI E TRUCCHETTI PER IL PUNTO CROCE
Febbraio 25, 2020 on 6:17 pm | In Angolo di Orsi e crocette, Trine e merletti, Punto croce |Due modi per nascondere il filo
Come sapete uno dei problemi che si presentano nel ricamo a punto croce è quellodi nascondere i fili
ogni volta che si finisce la gugliata. Ecco due trucchetti che non avevo mai sentito, e che ho conosciuto
grazie alle amiche del Club “Non Solo Punto Croce”.
Se usate 2 fili potete iniziare la prima gugliata doppiando il filo; cominciate con la parte tagliata
nascondendo i capi sotto i punti che ci sono già, e alla finepotrete infilare la gugliata seguente nel capo di
quella che sta finendo.
Un altro modo consiste nel lasciare pendere il moncone di filo sul davanti, avvolgere l’altro filo doppiandolo
intorno al moncone, fare un paio di punti, riprendere il moncone e nasconderlo sul dirittoo sul rovescio
nei modi consueti.
Vi sarà sicuramente capitato di trovare degli schemi dove non ci sono solo i tre quarti di punto e i mezzi punti, già di
per sè un po’ noiosetti, ma punti praticamente impossibili da fare, come nella foto qui sotto:
Come fare a ricamare la parte esterna, dove le crocette non sono intere, ma nemmeno mezze? Non vi preoccupate eccessivamente di questo, dato che alla fine il punto scritto sarà quello che darà la forma vera e propria al disegno.
Io faccio così: invece di ricamare, come si fa di solito, prima il punto croce e poi il punto scritto, fate al contrario: ricamate il punto scritto come lo vedete nello schema, in modo da delimitare l’area che poi andrà ricamata; dopo, sarà più facile riempire il quadretto regolandosi meglio, perchè il contorno è già stato fatto. In alcuni casi, come quando la parte ricamata è solo un angolino di quadretto, vi accorgerete che non occorre nemmeno riempirla, perchè il punto
scritto, già da solo, ha ricoperto a sufficienza la tela. Seguendo questo consiglio otterrete un ricamo molto più preciso e pulito.
Come ricamare con i filati sfumati
I filati sfumati, ad esempio quelli DMC/Anchor oppure quelli tinti a mano (Sampler Threads, Wildflower ecc.) danno un effetto bellissimo se utilizzati per il ricamo. Per il punto croce io vi consiglio quelli tinti a mano, che hanno delle sfumature molto meno marcate, nel senso che il passaggio da una sfumatura (o da un colore) all’altro avviene molto
più gradatamente. Molti schemi utlizzano questi filati per ottenere risultati davvero insoliti, come gli schemi di
Lizzie Kate tanto per citarne una. Questi filati non possono essere utilizzati come al solito…
…se siete abituate, come me, a fare prima le barrette di “andata” e poi quelle di”ritorno”, utilizzando questi filati il risultato non sarebbe quello voluto, cioè appunto sfumato, perchè la crocetta viene completata in un secondo tempo, quando lasfumatura può essere cambiata, anche di molto, rispetto alla parte di crocetta già fatta.
Bisogna quindi completare subito la crocetta, in modo da ottenere appunto le crocette che cambiano colore in modo graduale. Ovviamente ricamando in questo modo non potete avere un rovescio perfetto, tutto formato, cioè, da barrette verticali.
L’unico modo per potere ottenere un rovescio uguale al dritto, ricamando con questi filati, è quello di utilizzare la tecnica che permette di avere le crocette sia sul davanti che sul dietro: in pratica, un ricamo con due diritti. Ma è una tecnica abbastanza complicata: cercate solo di tenere il rovescio abbastanza pulito, dato che di solito gli schemi che utilizzano questi filati sono tutti schemi per quadri, per i quali quindi non ha moltaimportanza il rovescio.
Filati sfumati: lavorare con 2 aghi
Lavorando con i filati sfumati si ottiene un risultato diverso a seconda dei casi: se si chiudono subito le crocette si ottiene il risultato più simile alla pittura; se si lavora come con i filati monocolore si ottiene un effetto tweed.
Nel primo caso il rovescio non può essere perfetto se si lavora nel modo classico, (prima le andate e poi i ritorni); c’è un modo però per risolvere il problema: lavorare con due aghi…
Tagliate una gugliata doppia dell’occorrente. Ad ogni capo infilate un ago (qui ho usato aghi grossi da lana per evidenziare meglio la lavorazione e ho usato filato da uncinetto). Abbiate cura di iniziare il lavoro a metà di una sfumatura di colore. Con un ago lavorerete l’andata, con l’altro il ritorno. Come viene illustrato nella fotografia il rovescio rimane perfetto. Bisogna prestare attenzione alla fine delle gugliate per combinare la ripresa del colore.
Le misure inglesi per la tela Aida
Spesso su schemi e riviste stranieri, si trovano le misure della tela Aida in “count”.
Ecco come tradurle.
Basta moltiplicare per 4:
11 count equivale alla nostra tela Aida con 44 fori in 10 cm (o lino 9 fili)
14 count equivale alla nostra tela Aida con 56 fori in 10 cm (o lino 11 fili)
16 count equivale alla nostra tela Aida con 64 fori in 10 cm (o lino 13 fili)
18 count equivale alla nostra tela Aida con 72fori in 10 cm (o lino 14 fili)
Il nodo… finto
Capita, a volte, di ritrovarsi, non si sa bene come, il filo con un nodino a forma di cappio. Niente paura,
si scioglie in un attimo…così:
Infilate l’ago nel cappio, poi tirate, con delicatezza, un lembo del filo.
Se vedete che non succede niente, provate, sempre con l’ago infilato nel cappio, a tirare l’altro lembo del filo.
Vedrete che il cappio si rimpicciolisce sempre più fino a quando,
togliendo l’ago, il nodo scompare!!! Qualche volta non funziona ma spesso si!
Organizzare i filati
Avete parecchie matassine di mouline’ e non sapete bene come gestirle, dove tenerle,come ritrovare i colori? Vi dico come faccio io, spero possa esservi utile!
Prima di tutto procuratevi una scatola di plastica portafarfalline, che vendono intutte le mercerie (ma potete trovarle,anche a minor prezzo, nei negozi di ferramenta).
Avvolgete tutte le v ostre matassine attorno alle farfalline, sulle quali segnerete marcae numero.
Preparate poi delle etichette autoadesive che applicherete all’interno di ogni scomparto della vostra scatola, in modo da numerare ognuno di essi, e inserite le farfalline nella scatola, dividendo i colori nei vari scomparti come più vi piace (per sfumatura, per numero, ecc.).
A questo punto, preparatevi un foglio (magari preparato al computer, con l’aiuto di programmi come Excel)
e elencatevi tutti i colori che avete, segnando, per ogni colore, il numero dello scomparto dove si trova.
Il gioco è fatto, quando cercate un colore, guardate sul vostro foglietto: 1) se lo avete 2) dove si trova.
Vi assicuro che velocizzerete molto le operazioni di inizio di un nuovo lavoretto!
Scrivetemi per dirmi come vi sembra questo metodo!
Cambiare marca del filo
Siete affezionate alla DMC ma volete ricamare uno schema dove la legenda è
Anchor, o viceversa? La soluzione c’è: le carte di conversione
Esistono su Internet delle “traduzioni” dei colori da una marca all’altra, non solo DMC/Anchor ma anche per marche come Madeira o altre meno conosciute in Italia.
Se avete le cartelle colori di entrambe le marche, potete anche costruirvela da voi, confrontando i colori uno per uno.
Se invece volete usarne una già fatta (e in questo caso, attenzione perchè ogni tanto si trova qualche errore), ecco qualche indirizzo:
http://www.artedelricamo.com/ricamo/imparare-a-ricamare-ricamo/tabelle-di-conversione-colori-filati-dmc.html
http://www.pipistrellorosa.com/puntodincrocio/PuntoCroceForum/index.php?topic=33.0
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