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Uovo cosmico
Tutto è vita: questa idea ha pervaso la maggior parte delle culture dall’inizio dei tempi. Il primo pensiero che si può fare a proposito degli esseri viventi è che essi iniziano con un uovo nel seno della loro madre per diventare in futuro un adulto autonomo.
Nelle mitologie di molto popoli è quindi inevitabile trovare l’uovo come riferimento primo nei racconti della creazione del mondo.
Si può trovare il mito dell’uovo cosmico in numerose culture, in India, in Grecia, in Africa , in Polinesia, in Indonesia, in Finlandia e anche in America.
L’uovo cosmico
MITO EGIZIO - 2600 a.C.
Le forze del caos erano personificate dall’Ogdoade.
Nella mitologia egizia l’Ogdoade è l’insieme di otto divinità venerate ad Ashmunein (Ermopoli), nel XV distretto dell’Alto Egitto.
Secondo la cosmogonia ermopolitana una collina di fango sarebbe emersa dalle acque, chiamata Isola delle Fiamme o Isola dei Coltelli, originando otto dei primordiali, quattro maschili con testa di rana e quattro femminili con testa di serpente.
Queste divinità, aventi come capostipite il dio creatore Thot, che simboleggiava la Luna, furono:
Nun e Nunet, il caos delle acque primordiali;
Kuk e Keket, l’oscurità;
Huh ed Huhet, l’illimitatezza;
Amon ed Amonet, l’invisibilità.
La loro fusione diede origine ad un grande uovo, da cui sarebbe uscito Amon, il dio-sole.
Secondo altri le loro forze unite avrebbero dato vita ad un’esplosione, tale da creare dal nulla la terra.
MITO CINESE - 1500 A.c.
Secondo la cosmogonia cinese in principio non esisteva nulla nell’universo tranne il caos. Tuttavia lo stesso caos si coagulò in un uovo cosmico per diciottomila anni.
All’interno di esso i sublimi principi universali dello yin e dello yang si bilanciarono perfettamente e da quell’equilibrio perfetto emerse Pangu. Esso viene raffigurato come un essere gigantesco e primitivo, villoso e dotato di grandi corna (ricordando in questo il dio greco Pan) e vestito di pelli.
Pangu espresse la volontà di creare tutte le cose e separò così lo Yin e lo Yang con un fendente della sua gigantesca ascia, creando così la Terra (lo Yin) ed il cielo (lo Yang). Per tenerli separati Pangu si mise tra loro e spinse il cielo verso l’alto, questo processo di separazione durò altri diciottomila anni, così che ogni giorno la terra diventava sempre più bassa ed il cielo andava sempre più verso l’alto, mentre Pangu cresceva in proporzione. In differenti versioni della leggenda Pangu viene aiutato nella separazione tra cielo e terra da quattro bestie mitiche: la tartaruga, il Qilin, la fenice e il dragone.
Trascorsi i diciottomila anni, Pangu si adoperò per terminare il resto della creazione, il suo respiro divenne il vento, la sua voce divenne il tuono, il suo occhio sinistro divenne il sole e quello destro la luna, mentre il resto del suo corpo divennero le montagne e tutta la superficie terrestre.
MITO INDU: 1500 a.C.
Il Brahman, l’energia divina infinita e creatrice gettò un seme nell’acqua per provocare la creazione. Questo seme si trasformò in un immenso uovo d’oro, che dopo essere maturato sulla superficie delle acque per 1000 anni, si aprì rivelando il dio Brahma, rappresentato con 4 faccie e 4 braccia, che simboleggiano i 4 punti cardinali. Brahma creò i 7 piani del mondo superiore con metà dell’uovo, e i 7 piani del mondo inferiore con l’altra metà.
MITI ORFICI: 600 a.C.
Aristofane - Gli Uccelli
La Notte, il Caos e l’Erebo fosco da prima, e v’era
lo spazïoso Tartaro; ma non il firmamento,
né la Terra, né l’Ètere. La Notte alata e nera
primo depose un uovo, cui vita infuse il vento,
nel grembo immensurato dell’Erebo. Con gli anni
fuori balzonne Amore, desio del mondo, cui
aurei sovra gli omeri lucean piccoli vanni:
ratto come procella di venti. Insiem con lui
unitosi nell’ampio Tartaro, il Caos dall’ali
tenebrose fe’ razza, e prima a luce trasse
la stirpe nostra: innanzi non eran gl’Immortali
che Amore tutte quante le cose mescolasse.
La Terra, il Ciel, l’Oceano, da tale mescolanza
nacque, e l’eterna stirpe dei beati Celesti.
KALEVALA - FINLANDIA
Luonnotar, La vergine dell’aria, scesa nel mare, fecondata dal vento e dall’onda, diventa la Madre delle acque. Immersa nelle acque non le resta fuori che un ginocchio, su cui una folaga si posa, scambiandolo per un monticello, emergente dalle acque. La folaga (o il gabbiano, secondo un’altra interpretazione) depone sei uova d’oro e uno di ferro.
La Dea sente un gran caldo al ginocchio e si scuote, le uova scivolano fuori dal nido, si rompono, e dai frantumi si formano la terra, il cielo, il sole, la luna e le nubi
La metà inferiore del guscio diviene la terra, la metà superiore la volta del cielo e il firmamento. Il giallo tuorlo divenne il sole, il bianco dell’uovo la luna splendente. Quel che c’era di screziato dentro l’uovo si sparse all’intorno creando le stelle. Infine, la parte scura dell’uovo si stese formando le dense nubi dell’aria.
Così nacquero il cielo e la terra, il sole e la luna, le stelle e le nubi. Così ebbe inizio l’universo.
BUDDISMO
L’umidità e il vento sono le prime due forze primordiali della natura che si sono create spontaneamente. Da esse emergono sei raggi di luce che danno nascita alle cinque uova, ognuno di un diverso colore.
- Il primo uovo rosso scuro si ruppe e ne uscì la materia del vento ed il seme degli esseri infernali
- Il secondo uovo rosso, di rame, si ruppe e ne uscì il fuoco simile a una montagna rossa e generando il seme del demone della fame)
- Il terzo uovo blu, di ferro, si ruppe e ne uscì l’acqua come una materia blu, generando il seme degli animali
- Il quarto uovo giallo, d’oro, si ruppe e ne uscì la terra come una materia gialla dando vita al seme dell’uomo
- Il quinto uovo bianco, di conchiglia, si ruppe e dal suo interno discese la limpidezza del cielo, simile ad un arcobaleno, formando il seme dei semi-dei
- al di sopra di queste cinque uova fu creato un raggio di luce che fece nascere il seme del “deva”, (spirito benigno, di natura angelica).
Così fu creato il fondamento dei cinque elementi: il vento, fuoco, l’acqua, la terra, lo spazio e quindi la luminosità. Si afferma che i cinque elementi non hanno padre né madre, tuttavia dipendono rispettivamente dalla luce e dal raggio (di luce). Tutto fu creato dalla natura.
POLINESIA - LA CREAZIONE DEL MONDO
All’inizio c’era Taaroa…l’Unico.
Egli era creatore di sè stesso e abitava solitario nella sua conchiglia che si chiamava Rumia e aveva la forma di un uovo ruotante nello spazio infinito, senza cielo, nè terra, senza luna, senza Sole, senza stelle.
Taaroa s’annoiava nella sua conchiglia, l’aprì improvvisamente e scivolò fuori…ma tutto era buio e silenzioso ed egli era solo.
Ruppe la sua vecchia conchiglia per fabbricare rocce e sabbia. Con un nuova conchiglia stabilì la Grande fondazione del mondo, Tumu-Nui.
Con la sua colonna vertebrale creò le catene montuose, con le sue lacrime fece gli oceani, i laghi e i fiumi, con le unghie delle mani e dei piedi ricoprì di scaglie i pesci e le tartarughe, con le sue piume fece gli alberi e i boschi, con il suo sangue diede i colori all’arcobaleno e al tramonto. Poi Taaroa fece venire degli artigiani con i loro panieri pieni di piccole asce con le quali scolpirono Tane, il primo dio. Allora nacquero i semidei
Ru, Hina, Mauialtre centinaia di dei.
Tane mise nel cielo le stelle e vi mise il sole che irraggiasse sulla Terra e la Luna per rischiarare le notti.
Allora Taaroa decise di finire la sua opera creando l’uomo.
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